Grani Antichi: Istruzioni per l’uso: un format dove si spiega come utilizzare le farine di grani antichi, varietà per varietà. Diviso in tre stagioni:
o la prima stagione è costituita dalle ricette dei pani tradizionali che tornano ad essere realizzate con le farine che hanno permesso loro di nascere con caratteristiche uniche di gusto, consistenza e profumo;
o la seconda stagione si concentra sul mondo della pasta con le ricette per realizzare in casa la pasta fresca e secca di grano duro con le farine di grani antichi più adatte e pregiate. Verranno spiegati i metodi di produzione casalinga e i formati più semplici da realizzare, le trafile migliori e tutti i segreti che faranno l’occhiolino anche ai professionisti della pasta che non sanno come lavorare con le pregiate farine di grano duro antico siciliano che permette di ottenere pasta di altissima qualità. La vera tradizione della pasta che torna nel piatto là dove la pasta nasce: la Sicilia;
o la terza stagione è la più ricca è complessa perché verranno realizzate le ricette di pizza tradizionale e moderna con l’uso di grani antichi permettendo di ottenere ottime pizze e focacce con i grani duri e dal maggior valore nutrizionale e dal gusto intenso e unico. Verrà stravolto il mondo della pasticceria con ricette che rivisitano le ricette canoniche in chiave grani antichi ottenendo dei dolci che riacquistano la loro importanza e dignità come alimento sano e non nemico per la linea o da evitare per la sua insalubrità. Un Format che promette di rivoluzionare la visione di consumatori, appassionati e professionisti della cucina. Niente sarà più come prima. La consapevolezza è nel piatto.
Video Podcast L’Inferno della farina: un format di inchiesta e diffusione di informazione per i consumatori che mira a diffondere, in modo veloce ed efficace le informazioni utili ai consumatori per districarsi nel mondo reale dell’agricoltura. Il format porta il pubblico alla scoperta dei grani, dei metodi di trasformazione, riflette e indaga sull’agricoltura e il suo impatto sull’ambiente, sui semi e la loro origine. Riflette sulla reale sostenibilità e tecniche colturali. Scende nel profondo con ironia e coinvolgimento ponendo interrogativi sull’importanza delle nostre scelte alimentari e sulle loro conseguenze sull’ambiente e sulla salute. Il format prevede l’intervento di esperti di grani antichi, docenti e medici.
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via Municipio, 32
93010 Delia (CL)
SICILIA
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+39 366 15 06 282
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info@giovannilucasciove.com
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Quando l'idea è più forte di ogni forma,
la tecnologia si mette al servizio dell'idea.
Diamo il via al cambiamento, rendiamo sostenibili le produzioni video e cinematografiche.
Il manifesto è materia organica che si evolve e si modificherà nel tempo
Manifesto Cinematica Circolare
La Cinematica Circolare nasce per riflettere sull’impatto ambientale della produzione video e cinematografica. Spesso si trascura il lato ecologico delle produzioni, giudicandolo ininfluente. La Cinematica Circolare si propone di dare inizio ad una riflessione reale sull’ecologia, sulla sua importanza e le implicazioni delle produzioni video.
Le industrie della produzione delle videocamere si è ormai abituata a continui aggiornamenti, dove modelli nuovi soppiantano modelli esistenti che non hanno avuto nemmeno il tempo di esprimere a pieno il loro potenziale. Sostituzioni in toto delle macchine che non permettono aggiornamenti modulari per render più accessibile l’aggiornamento e allo stesso tempo meno impattante sull’ambiente. Senza considerare l’impatto sulle catene di montaggio che devono cambiare completamente configurazione.
Allo stesso tempo si riflette poco sull’ecologia economica delle produzioni, dove si trascurano il territorio, le persone, le maestranze. È ecologico un approccio cinematografico che mette al centro una storia e che si basa su artisti, maestranze, luoghi dove le storie sono ambientante, cercando di mettere al centro sia l’impatto ambientale che quello economico in un concetto più ampio di ecologia.
La Cinematica Circolare si impegna ad abbattere i costi di produzione ma allo stesso tempo sposta il focus dell’investimento economico sugli artisti, categoria spesso poco protetta, specialmente in Italia, dove si sta bene attenti a non avere pensatori divergenti dal pensiero dominante. La Cinematica Circolare è un invito all’ecologia del pensiero che deve essere libero.
La Cinematica Circolare sposta l’attenzione sull’originalità e la qualità delle sceneggiature, sulla professionalità di artisti locali poco conosciuti ma capaci e professionali che vanno valorizzati come patrimonio artistico. Sposta l’attenzione sull’importanza di alcuni territori che sono importanti per le grandi produzioni ma resi inaccessibili alle maestranze locali con maggiore valore identitario.
La sostenibilità ambientale reale nasce da piccoli grandi gesti come quello di scegliere solo attrezzatura usata in buone condizioni e a buon mercato che garantiscono una buona qualità dell’immagine e che coincida anche con una sostenibilità culturale dove viene messa al centro la libertà di espressione e la capacità di sviluppare idee fuori dagli schemi e in grado di nutrire ed elevare gli spettatori ai quali viene proposto.
Trasferire il concetto di km0 anche alla scelta del cast, da preferire i professionisti dello spettacolo del luogo e al quale viene riconosciuto un giusto ed equo compenso.
La sostenibilità deve fare parte anche del mondo della produzione video e cinematografica imponendo maggiore responsabilità alle aziende produttrici e degli artisti del videomaking e del cinema.
La Cinematica Circolare non è un genere, è un modo di vedere il mondo. Se senti che il cinema è più di una storia da raccontare, se credi nella forza dell’immagine pura, se vuoi liberare il video dalla gabbia della narrazione tradizionale, allora sei già parte del movimento.
Questo è solo l’inizio. Il cerchio si chiude solo per aprirsi di nuovo.
Cinematica Circolare: Manifesto Artistico
1. Idee innovative e di interesse culturale nel senso più ampio del termine senza restrizioni;
2. Ridotto numero di location, là dove le location sono molteplici e in stati diversi, favorire lo spostamento con i mezzi a minor impatto sull’ambiente;
3. Uso alternato del colore e del bianco e nero in modo creativo ed espressivo, sono favorite le scelte fotografiche esasperate;
4. Superare la distinzione tra film, installazione, performance e video-arte. La Cinematica Circolare si manifesta in ogni forma possibile;
5. Ricerca continua di nuove forme di proiezione e fruizione (installazioni, esperienze VR, cinema espanso);
6. Rifiutare l’estetica del contenuto usa-e-getta;
7. Uso di tecniche miste (analogico, digitale, found footage, superimposizione, multiformato);
8. Integrazione tra tecnica e visione: l’uso del bianco e nero, delle variazioni di risoluzione, del suono artigianale, non è un’estetica ma una grammatica;
9. …
Cinematica Circolare: Manifesto Tecnico
1. Cast a km0, preferenza ai professionisti di alto profilo del territorio, dove per alto profilo si intende la bravura performativa;
2. Luce naturale per le scene diurne e per ottenere effetti di luce si possono utilizzare solo riflettenti. Mentre per le scene in notturna è permesso l’uso di luci alimentate a batterie ricaricate con pannelli solari portatili;
3. Uso di ottiche luminose con grande apertura (f 0.9 che permettano di lavorare in tutte le condizioni di illuminazione naturale;
4. Uso di videocamere usate ma in ottimo stato e che offrano l’uso di supporti digitali come schede di memoria a stato solido;
5. Catering con prodotti a km0 e appartenenti alla biodiversità autoctona da agricoltura naturale, biodinamica, permacultura, agroforestazione;
6. Utilizzo del digitale per le scenografie per limitare gli spostamenti superflui, là dove, però, è presente una maestranza di eccellenza sulla costruzione di scenografia, preferire l’uso delle maestranze con attenzione alla creazione di scenografie al 100% riciclabili;
7. Suono in presa diretta;
8. Manodopera tecnica e maestranze a km0;
9. …